Il Poeta, la Poesia. Tra Eros e Thanatos
Scenari della Psicoanalisi
Autore
Santa Fizzarotti Selvaggi – Domenica Girasoli
Collana
Bibliotechina di Tersite 57
Descrizione
Pagine 144 carta avoriata, formato mm 130×190, Euro 14,00
Sommario
Prefazione di Francesco Bellino……………………… pag. 11
Premessa di Santa Fizzarotti Selvaggi……………… ‘‘ 15
Introduzione di Domenica Girasoli…………………. ‘‘ 17
Perché si muore?………………………………………….. ‘‘ 21
La voce della Poesia, la parola del Poeta
La voce della Poesia……………………..……………….. ‘‘ 25
La parola del Poeta…………………….………………… ‘‘ 39
Ciò che fanno i Poeti
Ciò che fanno i Poeti………………………..……………. ‘‘ 51
La poesia tra desiderio e realtà………..…………… ‘‘ 75
Nel silenzio, nel ricordo, nella speranza………… ‘‘ 89
Tra onnipotenza e limite…………………..………….. ‘‘ 91
Che fare? Che pensare?………………………………… ‘‘ 97
Sogni Segni Suoni
La scrittura lascia un segno…………….………….. ‘‘ 101
La continuità dell’essere……………………………. ‘‘ 115
Il foglio del terapeuta………………………………… ‘‘ 121
Intorno a Sorella Morte……………………………… ‘‘ 131
Cenni biografici degli Autori………………………….. ‘‘ 135
(dalla ‘Presentazione’ del Prof. Francesco Bellino)
Ciò che unisce gli scritti delle due autrici non
è solo la riflessione psicoanalitica sull’attività
artistica, ma è la domanda ineliminabile sul
senso della vita e sul perché della morte.
Tutti i saggi pubblicati colgono il nesso strettissimo
tra vita, morte e arte.
Noi moriamo, diceva Montaigne, perché siamo
vivi e possiamo anche aggiungere che la nostra
vita è umana, perché siamo mortali.
Platone considerava l’intera filosofia nient’altro
che una meditazione della morte.
Erasmo da Rotterdam ribadiva che la meditazione
della morte era una vera meditazione
della vita.
Heidegger considerava autentica l’esistenza
solo se consapevole del nostro essere per la morte,
in caso contrario l’esistenza sarebbe precipitata
nella banalità e nella inautenticità anonima.
La Bibbia, Freud, Fromm fanno consistere
l’opzione fondamentale nella scelta tra la vita
e la morte, tra il bene e il male, tra la biofilia e
la necrofilia. L’istinto di vita e l’istinto di morte,
Eros e Thanatos sono alla base dei conflitti della
vita.
«Le scienze azzannano la vita, la fanno a
brandelli e la vita si cela nel dolore e nel lutto»,
ha scritto Elias Canetti. L’approccio sempre più
scientifico alla vita fa sì che ci rapportiamo sempre
meno ad essa nella sua interezza, confusi in
una visione parziale e frammentaria. Ma se non
cogliamo la vita nella sua interezza perdiamo
anche il senso dell’ars vivendi.
Le due autrici hanno il merito di riproporre
nei loro interessanti saggi il problema della vita
e della morte in tutta la sua radicalità.
Santa Fizzarotti Selvaggi, come Esiodo nella
Teogonia, si rivolge alle Muse per trovare consolazione
alla fragilità umana. «Le Muse consolano
gli esseri umani e il Poeta è colui che
consegna la loro Voce alla storia. Le Muse sono
la rappresentazione del “femminile” assoluto, di
quella Madre che consola nella notte del cuore.
Figlie di Zeus e di Mnemosyne, sono la memoria
che definisce l’identità degli esseri umani e facilita
lo sviluppo della coscienza».
E aggiunge: «Solo la Poesia può rendere divino
l’umano. Senza Sorella Morte forse saremmo
ancora nelle tenebre e non avrebbero visto laluce le Arti, le Scienze, la Conoscenza… Difficile
è pensare l’impensabile: la Morte nell’abbraccio
dell’Amore. Thanatos, ineludibile radice di
Eros».
Domenica Girasoli porta l’attenzione sulle
strategie per sollevarsi dall’angoscia della morte
e non rinunciare a vivere.
L’euforia e la depressione sono i due poli che
possono distogliere il pensiero della morte ma
anche della vita. Sembra comunque non esserci
scampo: «con il ritorno alla vita si ritorna al
pensiero della morte». L’arte in tutte le sue forme
espressive «interviene come aiuto a calmare, a
distogliere il pensiero dall’angoscia della morte,
della fine, e dell’impotenza che caratterizza
l’uomo.
Credo che la securitas e la tranquillitas sono
vissuti transitori: diventare adulti, a volte, è difficile
farlo; allora si regredisce a un’età infantile
che ormai nulla ha di quell’età e lo si fa solo
perché si ha paura».
Su questa linea di pensiero si collocano alcune
riflessioni lacaniane di Santa Fizzarotti
Selvaggi sulla poesia, che è «l’espressione della
ricerca dell’infanzia, della propria innocente
e angosciosa infanzia: e in tal senso scaturisce
dalla più profonda malinconia. (…) Il poeta stabilisce
un nuovo ordine, una sorta di conciliazione
tra la morte e la vita: tra Eros e Thanatos, tra
la simbiosi e la separazione».
Il volume è ricco di acute e profonde analisi,
ispirate da tali presupposti teoretici.
Resta in sospeso un interrogativo: perché è
proprio l’arte a svolgere questa funzione consolatoria
e di conciliazione della vita e della morte?
Data pubblicazione
01/03/2019
ISBN
978-88-7949-697-1
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